Oggi si possono distinguere due tipologie di servizi di car sharing:
- A prenotazione (detti anche station based)
- A flusso libero (detti anche free floating)
Hanno caratteristiche diverse e soddisfano differenti esigenze di mobilità.
CAR SHARING A PRENOTAZIONE (STATION BASED)
E’ stato il primo schema di car sharing e, sebbene numericamente surclassato dal servizio free floating, continua a essere presente sul mercato, soprattutto in Europa centrale e Nord America.
Con questo schema le auto possono essere prenotate anche a distanza di tempo. Di conseguenza il servizio prevede stalli riservati per il prelievo e la riconsegna (anche se il servizio permette il rilascio e la presa della vettura anche fuori dagli stalli riservati). La peculiarità del modello è che assicura la disponibilità della vettura nel momento in cui è necessaria. La tariffazione è generalmente su base sia chilometrica che oraria (fanno talvolta eccezione i veicoli elettrici per cui si prevede solo tariffazione a tempo).
Il modello si ispira alla radice storica del car sharing: “puoi vivere senza auto di proprietà poiché il car sharing te la può mettere a disposizione solo quando ti serve davvero”.
E’ mirato soprattutto all’utenza che decide di sostituire la proprietà della vettura con l’utilizzo di altri mezzi (trasporto pubblico, car sharing, autonoleggio, taxi), per chi quindi fa un uso sporadico della vettura e si affida per gli spostamenti sistematici al trasporto pubblico. Si connota quindi come fortemente complementare al trasporto pubblico.
E’ utilizzato soprattutto per spostamenti occasionali di una certa lunghezza e durata: in Italia la media di utilizzo è di 6ore/corsa e 60 km/corsa, con un uso procapite sotto le 10 corse/abbonato (dati 2016)
Permette un’espansione del servizio graduale, su base geografica. Si adatta anche a centri di media grandezza.
Per le sue caratteristiche ha avuto un mercato potenziale limitato, anche nelle realtà più avanzate, a pochi percento della popolazione.
CAR SHARING A FLUSSO LIBERO (FREE FLOATING)
Si sviluppa commercialmente in Italia dalla fine del 2013 e si espande nelle grandi aree urbane.
Con questo schema le auto possono essere prelevate solo se disponibili al momento dell’utilizzo. Non è possibile prenotazione in anticipo. La vettura può essere rilasciata in un qualunque posto dentro un perimetro urbano predefinito, di volta in volta differente ma in genere ampio, e il prelievo avviene dal punto di rilascio da parte dell’utente precedente.
Si connota come un servizio innovativo aggiuntivo di mobilità urbana. Il suo utilizzo è quasi esclusivamente urbano: la lunghezza media dello spostamento è di circa 6 km/corsa e la durata di 15 minuti/corsa, con un uso procapite di circa 12 corse /anno (dati 2016). La tariffazione è solo a tempo (a minuti) con un tetto massimo di percorrenza, oltre il quale scatta anche la tariffa kilometrica. Alcuni operatori offrono tariffe giornaliere, con una certa percorrenza inclusa (oltre cui la tariffa diviene anche kilometrica) per ampliare le possibilità di utilizzo.
E’ mirato a un’utenza che effettua spostamenti che, in caso di indisponibilità della vettura, possono essere svolti con altri mezzi di trasporto o evitati. Per questo motivo è alternativo al taxi o al trasporto pubblico o alla bicicletta. Si connota quindi come integrativo al sistema di trasporto pubblico.
Richiede flotte numerose, fin dall’avvio del servizio, ed è particolarmente indicato per quelle realtà che hanno un’alta densità di domanda di mobilità (alta densità di popolazione e elevati tassi di mobilità). Si parla quindi in generale delle zone centrali delle grandi città.
Il mercato del car sharing free-floating è molto ampio, perché utilizzabile come un qualunque servizio di mobilità cittadino.
PRENOTAZIONE VS FLUSSO LIBERO
Molto spesso questi due schemi sono considerati concorrenti e, invero, nella pratica competitiva tra gli operatori li sono in parte stati. Nella realtà essi però sono adatti, come visto, a tipi diversi di mobilità e possono quindi naturalmente convivere, offrendo anzi al cittadino un miglior servizio e migliori opportunità di rinunciare alla proprietà della vettura.
Un confronto tra le caratteristiche dei due schemi di servizio può essere riassunto come in tabella
Le città che vogliano dotarsi di un servizio efficiente di car sharing dovrebbero analizzare accuratamente le caratteristiche della proprio assetto urbano e delle caratteristiche della propria mobilità per operare le giuste scelte , tenendo anche in conto i vincoli di sostenibilità economica del servizio.
Schema servizio | Cittadino | Autorità – Comune | Mercato / Operatore |
A prenotazione | • Senza auto o con un numero inferiore di auto rispetto alle esigenze del nucleo familiare. • Spostamenti sistematici con il TPL • Utilizzi sporadici di medio – lungo raggio che esigono la certezza della disponibilità (prenotazione). • Economicamente vantaggioso per utilizzi medio lunghi anche fuori città |
• Offre, assieme al TPL e altri modi) uno strumento per ridurre l’uso della vettura e il tasso di proprietà. • Vantaggioso nella misura in cui assume dimensioni significative. • Stalli dedicati |
• Mercato di nicchia. • Aggredibile in modo incrementale con criteri di distribuzione geografica del servizio. • Adottabile nelle grandi ma anche medie città. |
Free floating | • Prevalentemente per spostamenti brevi e in ambito urbano. • Spostamenti effettuabili con altro mezzo in caso di indisponibilità • Compatibile con spostamenti sistematici (vincolo : convenienza economica) • Flessibilità e immediatezza |
• Servizio aggiuntivo al TPL in particolare nei grandi centri urbani con dinamiche di concorrenzialità. • Pressione veicolare sui centri • Vantaggioso nella misura in cui sostituisce l’uso del’auto privata nei grandi centri urbani e raggiunge tassi di utilizzo elevati. |
• Mercato ampio. • Adeguato soprattutto alle grandi aree urbane. • Richiede flotte numericamente molto consistenti sin dall’inizio. • La gestione dello schema è più costosa |