ICS ha svolto un ruolo pionieristico nello sviluppo del car sharing in Italia, con una grande attenzione all’innovazione. Nei tempi dell’avvio il car sharing era un fenomeno quasi del tutto sconosciuta in Italia. ICS ha contribuito alla sua prima diffusione in molte città italiane e alla crescita della conoscenza di questo servizio tra i cittadini.
Tra le molteplici iniziative sviluppate si possono ricordare le seguenti.
- ICS ha supportato 25 Comuni e Province nella progettazione di servizio di car sharing.
- A partire dal 2001 ha contribuito economicamente all’avvio graduale di servizi di car sharing in ben 21 città italiane di differenti caratteristiche e dimensioni che hanno per lungo tempo mantenuto in essere il servizio. In ben 10 di queste città il servizio originario è ancora attivo, pur cambiando talvolta di proprietà. In particolare i primi servizi avviati sono stati a Torino e Venezia, nel 2001, cui si sono poi gradualmente aggiunti Modena, Genova, Brescia, Bologna e via via altri.
- Ha emanato standard minimi di servizio obbligatori per tutti gli operatori, che tuttora restano gli unici requisiti di servizio esistenti a livello nazionale.
- Per lungo tempo, in un periodo di lenta crescita del fenomeno, ha garantito il coordinamento di tutti gli operatori del settore, svolgendo un ruolo di contenimento dei costi di esercizio attraverso la collaborazione tra gli operatori stessi.
- Ha patrocinato, a cominciare dal 2007, la creazione di una rete di servizi italiani di car sharing in molte città, completamente interoperabili tra loro (il Circuito Ioguido) che ha continuato la sua attività fino al 2018.
- Ha promosso accordi di collaborazione commerciale e di promozione tra il circuito Ioguido e importanti operatori economici italiani (Coop, Trenitalia, e Touring Club).
- Ha supportato economicamente lo sviluppo di alcuni tools tecnologici utilizzati dagli operatori per il loro servizio (CRM, pagamento attraverso prepagato, interoperabilità, ecc.)
- Ha permesso lo sviluppo di un sistema ICT italiano di gestione dei servizi di car sharing che rappresenta tuttora uno dei maggiori player nel settore e che si è espanso a livello internazionale. Come risultato di questa attività ha anche incassato royalties sulle vendite del sistema.
- Ha erogato più di 3.000 incentivi economici a privati cittadini che hanno rottamato la propria autovettura a favore del servizio di car sharing, contribuendo così concretamente all’abbattimento delle emissioni nelle città.
- Ha contribuito largamente alla diffusione della cultura del car sharing in Italia, soprattutto nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, attraverso l’organizzazione di quattro Forum Nazionali e di molti eventi di formazione e sensibilizzazione rivolti a Comuni e Operatori del settore e attraverso la partecipazione a numerosi eventi di carattere nazionale e internazionale.
- Ha finanziato molte campagne di promozione e comunicazione del car sharing indirizzate alla cittadinanza a livello locale e nazionale, contribuendo in maniera significativa alla crescita della sua conoscenza. A titolo esemplificativo si può citare che dal 2001 al 2004 la conoscenza spontanea del car sharing da parte dei cittadini era cresciuta da poco più del 10% ad oltre il 35%, in periodi in cui i media si interessavano ancora molto poco all’argomento.
- Ha elaborato le prime analisi di settore e indagini di mercato organiche sul fenomeno del car sharing in Italia, producendo quattro rapporti su aspetti diversi del car sharing, realizzati attraverso studi e indagini dirette sull’utenza. Ha fornito i primi elementi di analisi sociologica ed economica del car sharing in Italia.
- Ha collaborato con Università per lo studio quantitativo e qualitativo del car sharing producendo una ricerca sulla convenienza economica dell’utilizzo del car sharing che rappresenta lo studio più completo esistente a livello italiano e probabilmente europeo.
- Ha incentivato l’inserimento nelle flotte di car sharing di vetture elettriche e di vetture ibride, con un contributo economico agli operatori che riducesse lo squilibrio a sfavore di questo tipo di vetture e monitorandone l’utilizzo.
- Ha promosso l’integrazione tra car sharing e trasporto pubblico locale con lo sviluppo di una card specifica.
- Ha promosso l’innovazione nel settore finanziando i primi esperimenti di car sharing one way, partecipando assieme al Ministero a un’importante ricerca europea inerente il car sharing.
- Ha lanciato una iniziativa detta “Microcarsharing” che sostiene economicamente l’avvio di servizi di car sharing in città medio-piccole, anche attraverso l’adozione di modelli organizzativi innovativi quali l’apertura delle flotte dei Comuni e delle aziende al pubblico, e l’utilizzo del car sharing tra privati cittadini e tra gli Enti pubblici per l’impiego della loro flotta.